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Organizzazione sociale
"Comitato Anticorruzione Centrale"

Come in Ucraina è “la legge”

Anche se la nostra dogana “amichevole” “non si è arresa” ed ha presentato il ricorso, la Corte d’appello di Kyiv ha accolto gli argomenti e le prove raccolte dal Sig Sigal Oleksii ed ha lasciato invariata la sentenza del Tribunale distrettuale relativo alla chiusura del procedimento.

Inoltre, dopo si è saputo che la Dogana Interregionale di Kyiv presso il Ministero delle entrate e oneri dell’Ucraina ancora tre mesi prima della redazione del protocollo sulla violazione delle norme doganali ha ricevuto una lettera dall’Amministrazione doganale della Repubblica Ceca sull’assenza dei reclami e soprattutto di qualsiasi imputazione nei confronti della compagnia di cui sopra. 10 Ottobre 2013.

Con supporto del Comitato anticorruzione centrale è stata vinta un’altra causa di alto rilievo.

Tutto è iniziato con il fatto che la Dogana Interregionale di Kyiv presso il Ministero delle entrate ed imposte dell’Ucraina (in seguito – Dogana) quasi due anni dopo la terminazione delle formalità doganali sull’importazione effettuate da una delle compagnie private, con riferimento alle informazioni presumibilmente ricevute dall’Amministrazione doganale della Repubblica Ceca, ha deciso che questa compagnia privata non ha pagato l’intero importo.

I funzionari della Dogana Interregionale di Kyiv presso il Ministero delle entrate e oneri dell’Ucraina senza esitazione hanno fatto cosi com’erano insegnati – con infrazione della legge, ma “secondo il loro modo di vedere”:

  • protocollo sulla violazione delle norme doganali è stato redatto neanche senza uscire dall’ufficio;
  • la persona nei confronti della quale è stato redatto il protocollo non è stata nemmeno informata per la violazione delle norme doganali;
  • nonostante che il protocollo è stato redatto in assenza della persona perquisita, durante la redazione del protocollo non erano presenti i testimoni ed il difensore, anche se dal modulo del protocollo stesso è prevista la presenza di queste persone;
  • i funzionari della dogana non erano nemmeno preoccupati per il fatto che nel giorno in cui è avvenuta una violazione mitica delle norme doganali la persona perquisita si trovava fuori dal territorio dell’Ucraina.

A proposito del fatto che la persona è venuta a conoscenza del fatto di essere perquisita per la violazione delle norme doganali solo dalla citazione in giudizio ricevuto.

Fortunatamente, il nostro stimato presidente, un rinomato avvocato e tutore dei diritti umani Sigal Oleksii Leonidovych è venuto a conoscenza di questa terribile ingiustizia il quale ha preso immediatamente la causa nelle sue mani.

Dopo la sua preziosa consulenza l’ingiustizia è stata combattuta: il Tribunale di uno dei quartieri di Kyiv che esaminato la causa sulla violazione delle norme doganali ha chiuso il procedimento di questa causa.

Anche se la nostra dogana “amichevole” “non si è arresa” ed ha presentato il ricorso, la Corte d’appello di Kyiv ha accolto gli argomenti e le prove raccolte dal Sig. Sigal ed ha lasciato invariata la sentenza del Tribunale distrettuale relativo alla chiusura del procedimento.

Inoltre, dopo si è saputo che la Dogana Interregionale di Kyiv presso il Ministero delle entrate e oneri dell’Ucraina ancora tre mesi prima della redazione del protocollo sulla violazione delle norme doganali ha ricevuto una lettera dall’Amministrazione doganale della Repubblica Ceca sull’assenza dei reclami e soprattutto di qualsiasi imputazione nei confronti della compagnia di cui sopra.