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Organizzazione sociale
"Comitato Anticorruzione Centrale"

Le ONG chiedono “il prima possibile e in modo professionale” di indagare sull’attacco alla giornalista Alyona Bereza

08.11.2021

Sorgente: https://zz.detector.media/community/texts/184640/2021-11-08-gromadski-organizatsii-zaklykaly-maksymalno-shvydko-ta-profesiyno-rozsliduvaty-napad-na-zhurnalistku-alonu-berezu/

I ricorrenti hanno anche insistito su un’indagine equa su tutti i casi simili e hanno esortato i giornalisti e gli attivisti a diffondere informazioni sugli attacchi e sugli attacchi ai colleghi.

La dichiarazione congiunta è stata pubblicata dal Center for Democracy and the Rule of Law.

Ricordiamo, il 3 novembre a Khmelnytsky ha attaccato il giornalista-investigatore, il rappresentante regionale dell’IMI, il fondatore dell’ONG «Movimento anticorruzione delle donne» Alyona Bereza. Una persona sconosciuta l’ha cosparsa di una sostanza incomprensibile quando ha lasciato il club sportivo. Alyona Bereza ha dichiarato di aver collegato l’attacco con le sue attività giornalistiche e pubbliche. I giornalisti sono stati dotati di guardie armate.

La dichiarazione è stata sostenuta dai membri del consorzio – il Centro di iniziativa unitaria per la promozione e lo sviluppo dell’iniziativa pubblica, il CEDEM e il Centro indipendente ucraino per gli studi politici – nonché dai rappresentanti della Piattaforma per le riforme legali per le organizzazioni della società civile, di cui Alona Bereza è un membro.

I firmatari del comunicato hanno condannato le violenze contro personaggi pubblici, attivisti e giornalisti, sottolineando che il numero degli attentati è in crescita. I ricorrenti hanno fatto riferimento ai dati di monitoraggio dell’Unione nazionale dei giornalisti, secondo cui nei primi 10 mesi di quest’anno, nel territorio controllato dal governo ucraino si erano verificati 59 casi di uso della forza contro i media.

“Chiediamo alla polizia nazionale dell’Ucraina di indagare sull’attacco ad Alona Bereza il più rapidamente e professionalmente possibile, di punire gli aggressori e i clienti, e insistiamo su un’indagine equa su tutti i casi relativi ad attacchi a personaggi pubblici. Lo Stato deve dimostrare di essere in grado di garantire ai cittadini il diritto alla vita, la sicurezza delle loro famiglie e delle loro case”, si legge nel comunicato.

I firmatari hanno anche invitato i giornalisti e gli attivisti della società civile a fornire maggiori informazioni sugli omicidi e gli attacchi ai colleghi, poiché ciò “non solo darà loro un supporto importante visibile, ma aiuterà anche ad attirare più alleati per proteggere personaggi pubblici”.