Rapporto delle Nazioni Unite sulle violazioni dei diritti umani in Ucraina
Questa è una traduzione non ufficiale del documento,
originale compilato in lingua inglese,
in caso di discordanza,
si prega di rivolgersi all’originale in lingua inglese.
Direzione dell’Alto commissario dell’Organizzazione
delle nazioni unite per i diritti umani
Rapporto sulla situazione con i diritti umani in
Ucraina 16 agosto – 15 novembre del 2017.
Decifratura delle sigle:
- ONU – Organizzazione delle nazioni unite
- SBU – Servizio di Sicurezza di Ucraina
- VSU – Forze armate di Ucraina
- GPU – Procura generale di Ucraina
I. Estratto
- 1. Il presente rapporto è il ventesimo rapporto della Direzione dell’Alto Commisario dell’ONU sui diritti umani (UVKPC) per quanto riguarda la situazione con i diritti umani in Ucraina fondato sul lavoro della Missione di monitoraggio dell’ONU sui diritti umani in Ucraina (MMPCU). Il rapporto comprende il periodo dal 16 agosto fino al 15 novembre del 2017.
- Le conclusioni esposte nel presente rapporto sono fondate sui dati raccolti dalla Missione di monitoraggio dell’ONU sui diritti umani in Ucraina nel corso di 290 profonde interviste con i testimoni e con le vittime delle violazioni e di conculazione dei diritti umani inoltre durante i sopraluoghi sia sui territori sia sotto controllo dello stato sia sui territori controllati dai gruppi armati. La Missione di monitoraggio dell’ONU sui diritti umani in Ucraina ha anche intrapreso 423 misure concrete per favorire la tutela dei diritti umani legate ai casi accertati compreso il monitoraggio delle udienze giudiziarie, la visita dei luoghi di detenzione, invio dei fascicoli agli enti statali, alle organizzazioni umanitarie e alle organizzazioni non governative (ONG) e anche la collaborazione con i meccanismi dell’ONU sui diritti umani.
- La Direzione dell’Alto Commisario dell’ONU sui diritti umani continuava a documentare i casi delle esecuzioni estragiudiziali, delle sparizioni forzate, degli illegittimi arresti, delle torture, dei maltrattamenti …
- Sul territorio controllato dal Governo la Direzione dell’Alto Commisario dell’ONU sui diritti umani – di solito – continuava ad usufruire dell’accesso libero alle persone arrestate in relazione al conflitto tranne qualche persona a Kharkiv, a Kiev e a Dnipro sotto inchiesta del Servizio di Sicurezza di Ucraina. … . In quanto le sparizioni forzate, le torture e la violenza sessuale legati al conflitto capitano spesso nelle condizioni di detenzione, tale rinuncia all’accesso suscita un allarme serio per quanto riguarda eventuali violazioni dei diritti uman.
- Azione coercitiva per le gravi violazioni dei diritti umani nelle cause legate al conflitto rimane difficile da attuare. Le procedure giudiziarie abbondavano degli indagini inefficaci, di politicizzazione delle procedure giudiziarie con coinvolgimento degli alti statali e con attentati all’indipendenza delle autorità giudiziarie. In molti casi la Direzione dell’Alto Commisario dell’ONU ha avuto un riscontro del fatto di considerevole pressione sui giudici.
- Si continuava ad aggravarsi la situazione nell’ambito di libertà del giudizio e nella loro libera espressione. La Direzione dell’Alto Commisario dell’ONU sui diritti umani con preoccupazione ha segnalato i fatti di applicazione delle disposizioni del Codice penale in materia del terrorismo nelle procedure giudiziarie iniziate dal Servizio di sicurezza di Ucraina nei procedimenti penali contro i collaboratori dei mezzi di comunicazione di massa ucraine, dei giornalisti e dei blogger.
Capitolo 2. Comma D.
- Illecita/arbitraria privazione della libertà, sparizioni forzate e sequestri
- La Direzione dell’Alto Commisario dell’ONU sui diritti umani continuava a documentare i casi di detenzione non registrata, quando la persona è stata detenuta prima del suo trasferimento alla casa circondariale ufficiale priva di comunicazione con il mondo esterno. Tale pratica aumenta la probabilità delle torture e della violazione con lo scopo di ottenimento della confessione. Anche se questi casi accadevano prima sono stati documentati nel presente periodo di esame.
- Ad esempio, il 16 aprile del 2015 un ex membro del gruppo armato è stato arrestato a casa dalle persone armate in passamontagna. Senza presentarsi e senza aver esibito alcun mandato di perquisizione, l’hanno picchiato, minacciavano e perquisivano la sua casa. È stato portato nel locale sottoterraneo che a suo parere si trovava in periferia di Pokrovsk (prima – Krasnoarmeisk), dove è stato detenuto senza alcun collegamento con il mondo esterno in posizione scomoda seduto, legato alla cassaforte metallica. Durante gli iterrogatori è stato torturato, versando acqua sul suo viso, con uso della corrente e picchiando la sua schiena e i suoi reni. È stato forzato di firmare i documenti e hanno registrato la sua confessione alla videocamera. Il 21 aprile del 2015 è stato portato al dipartimento del Servizio di sicurezza a Kramatorsk dove gli hanno dato qualche documento per firmare. A novembre del 2015 è riconosciuto colpevole del terrorismo.
- Il 10 gennaio del 2015 un abitante di Pokrovsk che andava con propria macchina è stato fermato e arrestato da quattro persone armate. È stato trasportato in un campeggio di allenamento del “Settore destro” vicino a Velikomikhaylovka (Regione di Dnepropetrovsk), dove è stato detenuto in un locale sotterraneo per due giorni picchiato con il manganello. La vittima è stata detenuta senza nessun collegamento con il mondo esterno fino al 14 maggio del 2015 e durante questo periodo è stato maltrattata è stato testimone della morte di un altro detenuto. Contro i colpevoli del delitto è in corso la procedura giudiziaria.
- Torture e maltrattamento
- Nel periodo di esame la Direzione dell’Alto Commisario dell’ONU sui diritti umani continuava a ricevere i messaggi che corrispondono alla tendenza registrata prima di applicazione delle torture per ottenere le confessioni dalle persone accusate di far parte dei gruppi armati o di essere legati a loro in un altro modo. Inoltre in alcuni casi i militari ucraini arrestati per il sospetto di aver commesso i reati hanno subito le torture finché non confessavano contro loro stessi. Suscita la profonda preoccupazione il fatto che sono stati rari i casi di indagine delle segnalazioni dell’uso delle torture e se gli indagini si svolgono sono inefficaci. Anche i difensori raramente rilasciano dichiarazioni per quanto riguarda le torture – o a causa delle intimidazioni o sulla base della strategia di commutazione della condanna.
- Per esempio ad agosto del 2015 nei due episodi separati il Servizio di Sicurezza di Ucraina ha arrestato due abitanti della regione di Kharkiv accusati del sostegno della Repubblica popolare di Donetsk e della Repubblica popolare di Lugansk e di aver programmato la sovversione. Entrambe vittime sono state portate alla direzione regionale del Servizio di sicurezza di Ucraina dove sono stati torturate (picchiate, le loro braccia sono state storciate dietro la schiena, hanno subito un’imitazione della pena di morte, sono stati minacciati della violenza contro le loro famiglie) finché non hanno firmato le deposizioni contro loro stessi. Anche se sono stati trasportati in ospedale, gli agenti del Servizio di sicurezza di Ucraina davano indicazioni ai dottori di non registrare nessun trauma. Una delle vittime temendo le repressioni implorava l’avvocato di non rilasciare nessuna dichiarazione per quanto riguarda le torture. Ha detto hai dottori della casa circondariale Carcere giudiziario), che ha subito il traumo a causa della caduta dall’albero. Entrambe vittime sono ancora custodite in carcere il processo giudiziario continua.
- In altro caso, il 16 giugno del 2016, due uomini in passamontagna hanno aggredito la vittima alle porte della sua abitazione. Lui è corso fuori dove altre due persone l’hanno picchiato alla testa, lo soffocavano, e quando è caduto a terra hanno preso a calci la sua testa. La vittima è stata ammanettata, dopodiché è stato trascinato al pullman e andavano per 30-40 minuti da qualche parte. Quando il pullman si è fermato l’agente del Servizio di sicurezza di Ucraina distrettuale di Kharkiv ha interrogato la vittima sui suoi conosciuti che hanno aderito ai gruppi armati della Repubblica popolare di Donetsk. Non essendo soddisfatto della risposta gli agenti del Servizio di sicurezza di Ucraina hanno cominciato a soffocare, prendere a calci e picchiare minacciando alla sua famiglia allo stesso tempo. Quando la vittima ha accettato di collaborare, gli agenti del Servizio di sicurezza di Ucraina hanno spiegato che lui sarà portato alla confine tra Russia e Ucraina e sarà arrestato per “il contrabbando delle armi”. Alla frontiera uno dei collaboratori ha colpito il suo tallone con coltello per prevenire la sua fuga. Dopodiché la vittima è stata portata all’edificio della Direzione del Servizio di sicurezza di Ucraina di Kharkiv e l’hanno fatto imparare la dichiarazione. La sua dichiarazione è stata registrata alla videocamera. Al momento la vittima è finita sotto la lente dei magistrati per il “terrorismo” e per “l’attentato all’integrità territoriale di Ucraina». Nonostante il fatto che il procuratore militare del guarnigione di Kharkiv sta indagando sulle denunce per quanto riguarda le torture, le notifiche di sospetto non sono stati consegnati a nessuno e nessuno è stato imputato.
- In un altro caso i militari delle Forze militari di Ucraina a novembre del 2016 hanno arrestato un uomo a casa sua a Nizhneteplyi. L’hanno perquisito la sua casa sotto la canna della pistola, l’hanno ammazzato di botte, causando un dolore fortissimo, e lo soffocavano e hanno usato le scosse contro di lui. L’hanno forzato di confessare che comunicava le informazioni ai gruppi armati a Severodonetsk contro le truppe ucraine, dove l’hanno interrogato senza assistenza dell’avvocato e l’hanno forzato di firmare i documenti per essere prestato assistenza medica. Dopodiché è stato trasportato in ospedale, però gli agenti hanno minacciato che non avrebbe dovuto denunciare la violenza. Attualmente è sotto la lente dei magistrati per aver svolto le funzioni di correttore del fuoco dei gruppi armati.
- Direzione dell’Alto Commissario dell’ONU sui diritti umani ha anche seguito i procedimenti giudiziari dei militari ucraini che hanno denunciato le torture nel periodo di detenzione in merito alle accuse penali. Il 30 ottobre del 2014 un militare del battaglione volontario “Kirovograd” e i suoi cinque commilitoni sono stati fermati dal gruppo di 20 persone armate. La vittima è stata tenuta per tre giorni senza alcun collegamento con il mondo esterno nella cella singola del locale sotterraneo della direzione distrettuale del Servizio di sicurezza di Ucraina di Kramatorsk. È stato torturato varie volte di notte con lo scopo di ottenere le informazioni sui suoi comandanti. La vittima è stata appesa alle barre e lo picchiavano a sangue finché non ha confermato che è stato pronto a “confessare”. Gli è stato detto che cosa esattamente doveva dire in tribunale e l’hanno forzato a firmare i documenti. Gli agenti del Servizio di sicurezza di Ucraina che l’hanno portato al tribunale hanno minacciato che non doveva chiamare avvocato altrimenti sarebbe stato picchiato dalla mazza, che potrebbero usare la scossa. La terza notte è stato ammanettato, mettendo le sue braccia dietro la schiena, hanno chiuso strettamente occhi e la bocca con il nastro adesivo procurandogli dolore, l’hanno gettato al pavimento e hanno cominciato a prenderlo a calci il suo addome. La vittima ha perso coscienza e ha cominciato a affogare nel proprio sangue. Il massacro di botte continuava finché la vittima non ha confermato di essere pronta a “confessare”. Gli è stato detto che cosa dire in tribunale ed è stato forzato a firmare i documenti. Gli agenti del Servizio di sicurezza di Ucraina che l’hanno portato al tribunale hanno minacciato che se chiedesse un avvocato o lamentasse la sua “terapia” nel locale sotterraneo continuerebbe la sua tortura. In presenza di due agenti armati del SBU in maschere il giudice ha emesso la delibera sull’arresto per un periodo di 60 giorni, senza aver emesso le accuse. I traumi della vittima di conseguenza sono stati registrati nell’ospedale del carcere giudiziario. Nonostante le sue lamentele scritte sulla detenzione senza nessun collegamento con il mondo esterno e le torture, e inoltre nonostante due delibere sullo svolgimento della perizia medico-legale della Procura generale dei suoi traumi sugli indagini delle circostanze del suo arresto, non si vede alcun progresso negli indagini. Alla data del 15 novembre del 2017 lui restava detenuto e si lamentava della mancata assistenza medica necessaria.
- Condizioni della detenzione
- Sul territorio controllato dal Governo, la MMPCU durante le proprie visite ha rilevato che le condizioni generali in alcuni luoghi di dterenzione non corrispondono alle norme internazionali in vigore, in specie, le Regole di Mandela. Il problema grave rimane accesso all’assistenza medica in specie per le persone detenute in relazione al conflitto. Tra le questioni che suscitano preoccupazione sono state menzionate: rinuncia all’assistenza medica; mancata prestazione o inabilità di creare le condizione per prestare assistenza medica specializzata (per esempio, consultazioni di neurologo, endocrinologa, chirurgo o ginecologa) o per effettuare un esame medico nonostante le ripetute richieste; assenza di esami medici o di esami radiografici; mancata prestazione dell’assistenza medica a causa di mancanza dei medicinali principali nel carcere giudiziario o di impossibilità di provvedere all’accesso dei detenuti malati all’HIV e alla terapia retrovirale. Queste conclusioni sono basate all’intervista della MMPCU con le persone detenute a causa del conflitto, però il Sottocomitato dell’ONU per la prevenzione delle torture (PKPP) ha fatto attenzione anche a queste violazioni sia al risultato dei problemi sistemici.
- Durante gli interrogatori e le udienze le presunte vittime e i loro avvocati continuano ad agitare le questioni che le lesioni corporali causate ai detenuti conseguentemente alle torture sistematicamente non vengono registrate all’arrivo dei detenuto al carcere giudiziario o al centro di detenzione temporanea (IVS), nonostante le norme procedurali in vigore. Ad esempio il centro di detenzione temporanea di Kramatorsk prima non ha accettato nessun detenuto a causa dei segni evidenti di maltrattamento, però dopo ha cambiato la propria decisione, quando la polizia militare ha fatto firmare la denuncia dall’arrestato che i traumi sono stati subiti prima dell’arresto. Amministrazione del centro di detenzione temporanea non ha provato a verificare la veracità di questa denuncia scritta. Spesso ai detenuti viene chiesto se abbiano le lamentele di natura medica, e non viene effettuato nessun esame medico dal dottore. In alcuni casi nonostante i traumi sono stati registrati i collaboratori del carcere giudiziario non rilasciavano nessuna copia del certificato medico al detenuto nonostante il fatto che lo richiede la legge. Da quanto ha sottolineato il PKPP, i ritardi con gli esami medici e il carattere superficiale degli ultimi può ostacolare gli indagini delle affermazioni sull’applicazione delle torture.
III. Responsabilità per la violazione dei diritti umani e di amministrazione della giustizia
A. Reponsabulità per la violazione e per la lesione dei diritti umani all’est di Ucraina
- Da quanto è stato detto dalla Procura militare alla data del 1 novembre del 2017 sono in corso gli indagini dei crimini che eventualmente sono stati commessi dalle forze armate militari ucraine e dalle altre organizzazioni militari (comprese le uccisioni delle persone civili), e dal SBU (compreso abuso d’ufficio e la violenza fisica sui detenuti con lo scopo di ricavare la confessione). Inoltre è stato detto che la Polizia nazionale sotto il proprio potere svolge 119 indagini. Allo stesso tempo, alcune violazioni dei diritti umani presumibilmente commesse dai militari ucraini (specialmente dai membri delle unità speciali formate su base volontaria) e non sono indagate da SBU come sempre.
- Parimenti la polizia ha indagato malvolentieri la sparizione forzata dell’abitante di Lugansk del 14 luglio del 2014, presumibilmente fatta dai militari ucraini vista inesistenza di un reato”. Le indagini sono state iniziate ufficialmente solo a maggio del 2017 dopo che la madre della vittima ha nuovamente presentato la denuncia alla polizia. In altro caso un militare ucraina accusato dell’arresto arbitrario si è lamentato della procura militare non indagava sulla sua propria lamentela all’arresto arbitario e al pestaggio accaduti durante tre giorni nella direzione di Kramatorsk del SBU. Nonostante le ripetute denunce presentate dal 2015, le indagini sono state sospese due volte e venivano ripristinate di nuovo però al momento non c’è nessun risultato.
- Anche efficacia degli indagini costituisce un problema. Ad esempio, gli indagini sul procedimento penale per quanto riguarda la detenzione illegittima presso la direzione del SBU di Kharkiv è in corso da un anno, però non ha dato nessun risultato che suscita preoccupazioni per quanto riguarda la sincerità dell’intenzione di i colpevoli a giudizio. Parimenti le affermazioni della persona arrestata in riferimento al conflitto, sulle torture e sui maltrattamenti da parte degli agenti del SBU a Severodonetsk, non sono state dovutamente esaminate dalla procura militare. Inoltre gli indagini della sparizione forzata dell’abitante di Dobropoliye (Regione di Donetsk) non hanno dato nessun risultato il 1 ottobre del 2014 il fratello della vittima ha raccolto le testimonianze che indiziano al fatto che questo crimine è stato commesso dai membri del battaglione “Donbass” con tacito consenso del SBU e della polizia locale. La stessa direzione della polizia dirige gli indagini.
- La UVKPC è profondamente preoccupata dalla scarcerazione del militare del Servizio di guardia statale di ucraina avvenuta il 6 novembre del 2017 condannato dal tribunale di primo grado per il delitto della persona civile nel 2014 e sentenziato a 13 anni di carcere. La sua liberazione preceduta dalla larga compagna d’informazione delle figure politiche a supporto dell’accusato, in cui sono stati contorti i fatti del caso; delle esigenze dei deputati al SBU per quanto riguarda gli indagini nei confronti dei giudici del tribunale di primo grado in termini dei loro legami con i gruppi armati e di esame delle loro delibere precedenti emesse da loro, e gli incontri dei deputati con il Procuratore generale. Inoltre il Presidente Poroshenko ha rilasciato le pubbliche dichiarazioni a supporto dell’imputato. Tale pressione è un indicatore di intromissione all’attività del sistema giudiziario e può incidere demotivante ai futuri indagini delle gravi violazioni del diritto internazionale nell’ambito dei diritti umani o del diritto umanitario internazionale, commesse dagli agenti dei servizi di sicurezza. A detta del Procuratore militare generale le offese delle leggi e dei costumi della guerra in virtù dell’articolo 438 del Codice penale di Ucraina sono state contestate solo a 11 persone.
B. Al giusto processo
- Articolo 258-3 del Codice penale di Ucraina «Fondazione del gruppo terroristico o dell’organizzazione» prevede la sanzione penale per una serie di azioni, in specie “partecipazioni” al gruppo terroristico o all’organizzazione terroristica e anche assistenza “materiale, di organizzazione o altro tipo di assistenza alla fondazione o all’attività” del gruppo terroristico o dell’organizzazione terroristica. Tale formulazione consente un’ampia interpretazione della legge in contrasto con i principi fondamentali della determinazione giuridica. Il 28 settembre del 2017 il Tribunale distrettuale Andrushevskiy della regione di Zhytomyr ha condannato uno dei collaboratori dei mass media e uno specialista in tecnologie informatiche per nove anni di carcere per “assistenza informatica” “all’attività dell’organizzazione terroristica”, per la prestazione dell’assitenza all’organizzazione di attività del canale televisivo “Novorossia TV”.
- UVKPC continuava a registrare i tentativi di pressione o di altro intervento all’attività dell’autorità giudiziaria nelle azioni legate al conflitto. Il giudice del tribunale distrettuale Zarechnyo della città di Sumy ha comunicato degli indagini da parte degli “attivisti civili” in riposta all’assoluzione dell’ex agente del servizio di sicurezza accusato di aderenza al gruppo armato. In un altro episodio il giudice è stato indagato dopo la sentenza di assoluzione all’ex capo della polizia municipale di Kramatorsk, accusato dell’assistenza ai gruppi armati. Il giudice della corte d’appello del Tribunale della regione di Lugansk, che esaminava in seconda istanza appello al verdetto di assoluzione nei confronti del collaboratore del consiglio del distretto, accusato in virtù dell’articolo 114-1 del Codice penale ha dichiarato apertamente che per lui è difficile esaminare “un appello malfondato” visto attenzione a questo caso “dall’alto”. Dopo che i giudici del Tribunale municipale Selidovskyi della Regione di Donetsk nei procedimenti legati al conflitto sono loro stessi che hanno finito sotto l’indagine di questo organo.
Capitolo 4.
B. Libertà di pensiero e della sua libera espressione
- La (UVKPC) è preoccupata per la larga applicazione e per la larga interpretazione delle disposizioni del Codice penale che riguardano il terrorismo e delle disposizioni sull’alto tradimento e sull’attentato all’integrità territoriale dello stato nei procedimenti penali contro i collaboratori dei mass media ucraini, i giornalisti, i blogger che pubblicano i materiali o che pubblicano ripubblicano nei social, che il Servizio di sicurezza riteneva “antiucraini”.
- Nel periodo di esame almeno tre persone sono state arrestate e messe in custodia, e una persona è stata condannata e ha ottenuto la sospensione condizionale della pena a causa di un repost che ha fatto nelle reti sociali. Inoltre, il 28 settembre del 2017 il Tribunale Andrushevskiy della regione di Zhytomyr ha riconosciuto colpevole un collaboratore dei mezzi di comunicazione di massa e un esperta in tecnologie d’informazioni sotto l’accusa di terrorismo e ha condannato ciascuno di loro a nove anni di reclusione. Erano accusati di aver assistito alla trasmissione dal vivo del canale televisivo “Novorossia TV” (legato all Repubblica popolare di Donetsk, che il SBU considera terroristico). Un altro giornalista che dal 2 agosto del 2017 era sotto custodia nel carcere giudiziario di Zhytomir in specie è accusato di alto tradimento e del terrorismo in base alle sue pubblicazioni e può essere condannato per 15 anno.
- L’assenza della responsabilità per i reati contro i giornalisti suscitano serie preoccupazioni. È stato raggiunto solo un progresso insignificante negli indagini dei recenti attacchi ai collaboratori dei mezzi di comunicazione di massa e dei casi di alto profilo per quanto riguarda i delitti di Pavel Sheremet e di Oles Buzina.
- La UVKPC segnala anche una tendenza preoccupante: i giornalisti stranieri che inquadrano il conflitto all’Est sono definiti “propagandisti” che crea un fondamento per la loro espulsione da Ucraina. Tre giornalisti della Federazione Russa e due dalla Spagna hanno subito arresto, interrogatori e espulsione a causa dei loro servizi. Il SBU insiste sul fatto che è costretto a intraprendere le misure limitative nei casi quando i giornalisti ignorano l’obiettività e stravolgono le informazioni. La UVKPC sottolinea che qualsiasi limitazione della libertà di giudizio e della sua libera espressione se è applicato deve essere adeguata all’obbiettivo legittimo perseguito e chiama all’esame scrupoloso di ogni misura limitativa in base agli standard internazionali compresa la pratica della Corte europea dei diritti umani.
X. Conclusioni e raccomandazioni
- Inoltre siccome entriamo nell’anno 2018, è strettamente necessario che la politica del Governo e le modifiche alla legislazione si sviluppino in base inclusiva e insieme alla riforma giudiziaria favorivano la crescita della responsabilità e gettino le fondamenta per il mondo futuro per l’accordo. Tali misure creerebbero anche le condizioni per la libertà dei mezzi della comunicazione di massa e della libertà di giudizio e della loro libera espressione in vista delle elezioni del 2019, contrastando contemporaneamente la retorica di odio e degli atti di violenza discriminatori.
- La maggior parte delle raccomandazioni riportate nelle relazioni precedenti della UVKPC per quanto riguarda la situazione con i diritti umani in Ucraina non è stata messa in atto e resta in vigore. La UVKPC inoltre raccomanda quanto segue:
- Agli organi di autorità di Ucraina:
- Alle forze dell’ordine provvedere agli indagini efficaci dei casi delle sparizioni forzate, della detenzione senza nessun collegamento con il mondo esterno, delle torture e dei maltrattamenti, in cui eventualmente implicate le forze ucraine (SBU, VSU, battaglioni volontari ecc.), e esaminare la questione per quanto riguarda la fondazione del gruppo intergovernativo che sarebbe responsabile per gli indagini di tali casi in quanto le autorità inquirenti civili non hanno accesso ai molti luoghi presunti di detenzione dove le vittime sono state viste per l’ultima volta;
- Il Servizio di sicurezza di Ucraina deve ottenere immediatamente accesso illimitato confidenziale alle persone detenute in relazione al conflitto arrestate dal SBU ultimamente compresa la regione di Kharkiv;
- La Polizia nazionale deve esperire un indagine di tutti casi di atacchi ai collaboratori dei mezzi di comunicazione di massa e intraprendere tutte misure possibili per provvedere alla responsabilità per gli omicidi dei giornalisti tra cui in caso di necessità avvalendosi degli esperti stranieri;
- Alla comunità internazionale:
- Sostenere il Ministero della giustizia di Ucraina e altri soggetti governativi nell’attuazione della riforma del sistema penitenziario di Ucraina che avrebbe migliorato le condizioni e la qualità dei servizi prestati, specialmente quelli medici nei luoghi di detenzione;
- Far sì che “le Raccomandazioni generali sulla tutela della libertà dei mass media in Ucraina” elaborate dagli esperti internazionali nell’ambiente dei mass medi e dai legali in caso di revisione o di introduzione delle modifiche che corrispondino alle norme internazionali e d’avanguardia nell’ambiente della libertà delle opinioni e della loro libera espressione.